Anche il Comune di Faenza ha aderito, perseguendo sia la riduzione delle proprie emissioni di CO2 e di gas climalteranti del 60% entro il 2030, sia la resilienza ai cambiamenti climatici dei propri territori.  

Nel prossimo Consiglio previsto a fine aprile, la nostra Unione sarà chiamata a votare l’adesione al Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e il Clima (PAESC), perseguendo una sempre più convinta riduzione delle proprie emissioni di CO2 e di gas climalteranti (50% entro il 2030), oltre all’adozione di strategie di adattamento e resilienza verso gli effetti indotti dai cambiamenti climatici sui nostri territori.

I Comuni dell’Unione hanno già espresso un indirizzo favorevole per l’approvazione e FAENZA CRESCE ha fatto la sua parte, sostenendo questa scelta nel Consiglio comunale di Faenza e chiedendo che non venga disgiunta dall’adozione di una prospettiva trasversale in grado di declinare sviluppo, nuove economie e coinvolgimento delle persone.

Dove ha origine questo percorso? Il 29 Gennaio 2008, dopo l’adozione del “Pacchetto Europeo sul Clima ed Energia EU2020” la Commissione Europea ha lanciato la campagna del Patto dei Sindaci, un’iniziativa per coinvolgere attivamente le città europee nell’adozione di misure concrete verso la sostenibilità energetica ed ambientale.

Su base volontaria, gli enti locali europei di tutte le dimensioni, dai piccoli comuni alle capitali, alle grandi aree metropolitane, dal 2008 hanno la possibilità di sviluppare un piano d’azione per la transizione energetica sulla base di una conoscenza di dettaglio dei processi in atto sul loro territorio. Il Patto dei Sindaci in poco tempo è diventato il più diffuso movimento internazionale che coinvolge le città in azioni di mitigazione delle emissioni in favore del clima. Sulla scia del successo ottenuto, il movimento nel 2015 si fonde con un’iniziativa, il “Mayors Adapt”, maggiormente focalizzata sulle misure di adattamento agli effetti dei cambiamenti climatici. Il nuovo Patto adotta gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030 e propone un approccio integrato nell’affrontare i temi della mitigazione e dell’adattamento.

Negli scorsi anni i nostri Comuni hanno aderito alla prima fase di questo processo, producendo un inventario base delle emissioni (Baseline 2005, come punto di riferimento per valutare le riduzioni) e un piano di monitoraggio. Qui di seguito riportiamo l’andamento delle emissioni suddiviso per settore, analizzato dal periodo della baseline fino al periodo di monitoraggio:

Come possiamo vedere, i risultati di questo primo sforzo sono positivi e indicano un buon trend di riduzione delle emissioni di CO2, a fronte del quale si vuole mantenere vivo lo sforzo sia dell’Amministrazione sia di tutta la collettività (cittadini, imprese, residenti, studenti, ecc.), allargando inoltre il campo di azione alle misure per l’adattamento ai cambiamenti climatici.