TUTELA della FRAGILITA’

Crescere significa avere cura della fragilità e della vulnerabilità, consapevoli che sia efficace termometro con il quale misurare il grado di salute di una comunità.
Terza età, disabilità, difficoltà economica: le prime zone d’ombra della nostra società che l’amministrazione deve illuminare.
Sarà possibile solo con la riduzione delle barriere architettoniche per garantire una Città davvero inclusiva, e con l’ampliamento dei servizi di base, aumentandone la personalizzazione, la flessibilità e soprattutto la facilità di accesso.
Per questo motivo crediamo che sia fondamentale rendere concretamente operativo il Tavolo delle Fragilità, che coinvolge trasversalmente i soggetti che operano a tutela (Servizi sociali, Azienda USL, Azienda per i Servizi alla Persona, Terzo settore, Caritas) per farne uno spazio vero di co-progettazione.

Come?

  • Istituendo un fondo cittadino di avviamento al lavoro per persone in condizione di fragilità economica e vulnerabilità, che ne faciliti il loro ingresso nel mondo del lavoro.
    Finanziato dalle imprese, per le imprese.
    La raccolta delle disponibilità sarà affidata ai Servizi Sociali, agli enti del terzo settore, ai patronati, privilegiando l’incrocio del bisogno economico con le competenze specifiche, in collaborazione con l’equipe multiprofessionale (sociale, lavoro, sanità) prevista dalla legge regionale n. 14/2015, già impegnata nella progettazione di interventi di inclusione sociale e lavorativa.
  • Promuovendo un progetto di co-housing intergenerazionale, di cui l’amministrazione sia mediatore e facilitatore, da sviluppare in ottica di progettazione partecipata.
    Una condivisione di spazi, attrezzature e risorse che agevoli la socializzazione e il mutuo aiuto, e al contempo favorisca la formazione di gruppi d’acquisto e di mobility-sharing, oltre che alla localizzazione di determinati servizi.
    Si otterrà così risparmio energetico, minore impatto ambientale e verrà garantito un ambiente sicuro e collaborativo sia per la crescita dei bambini, sia per la sicurezza degli anziani.
  • Assicurando un luogo, sia fisico sia istituzionale, di aggregazione per le associazioni dedicate alla disabilità, per dare luogo a un’offerta di servizi non frammentata e accessibile a tutti, ponendo – come primo tassello – che non può esservi integrazione sociale senza un’effettiva integrazione lavorativa. Per questo si propone la ricostituzione del SIIL (sostegno integrato inserimento lavorativo, il programma che si occupa dell’ingresso nel mondo del lavoro delle persone diversamente abili), insieme a una figura che sia il tramite tra i soggetti svantaggiati e le aziende.
  • Predisponendo il Palazzo Esposizioni come spazio collaborativo a servizio della Città, con obiettivi trasversali di rigenerazione urbana, inclusione attiva di persone con disabilità, promozione giovanile e riduzione del gap intergenerazionale.