Ancor prima dell’emergenza alluvionale, che ha aggravato la situazione, l’amministrazione ha deciso di individuare nuove formule per coniugare da un lato il diritto ad abitare e dall’altro a incentivare i processi di rigenerazione urbana. Preso atto del numero esiguo di abitazioni sul mercato immobiliare degli affitti, a fronte di una domanda molto elevata, l’amministrazione si è mossa per avviare un processo che porti ridurre il numero di abitazioni del territorio sfitte, che si traduce allo stesso tempo in minor consumo di suolo.

Il tema delle abitazioni sfitte si riverbera su diversi settori. Dopo la sospensione del blocco degli sfratti decisa dal Governo, i Servizi alla comunità si sono ritrovati a gestire molte richieste da parte di nuclei familiari alla ricerca di abitazioni, situazione gestita attraverso gli strumenti a disposizione. C’è però una fascia di popolazione che, pur non rientrando nel segmento delle fragilità, alla ricerca di abitazioni in affitto che non riesce a ottenere risposta, per il basso numero di abitazioni sul mercato. In aiuto è arrivato il Patto per la casa, messo in campo dalla Regione Emilia-Romagna, che cerca di accordare sia i bisogni dell’inquilino che quelli dei proprietari trovando, per entrambi i soggetti, garanzie, tutele e sostegno.

Oltre alle risorse della Regione, l’Unione della Romagna Faentina ha deciso di destinare all’inclusione al diritto all’abitare anche alcune risorse derivanti dall’Atuss che l’Europa, tramite la Regione, riconosce al territorio in quanto Unione avanzata. L’intersezione del Patto per la casa della regione e l’Atuss porta quindi a presentare l’Agenzia per la casa, progetto che persegue l’obiettivo di ridurre il numero di immobili che sul nostro territorio rimangono vuoti e quindi non sul mercato immobiliare. Il progetto prevede di porre in connessione i proprietari delle abitazioni e gli inquilini potendo contare su una serie di misure tra il sostegno all’affitto per l’inquilino, assicurando, allo stesso tempo, un fondo di garanzia per il proprietario e un contributo per eventuali interventi di rigenerazione degli immobili, oltre a dare la possibilità di una tassazione IMU agevolata.

Il progetto potrà contare su due canali di finanziamento: uno derivante da risorse regionali messe a disposizione per il Patto per la Casa che prevede un primo contributo di 100mila euro e un secondo canale di finanziamento, derivante dall’Atuss, di 513mila euro.

L’Agenzia per la casa -spiega l’assessore al Welfare, Davide Agresti– è una novità a livello regionale. Ha l’obiettivo di agire sul mercato privato, venendo incontro ad esigenze sia dei proprietari sia degli inquilini. Questo progetto riteniamo possa essere un intervento che coniughi il tema della rigenerazione urbana e quello delle politiche abitative. Lo scopo è quello di avere una città maggiormente abitata, più vivace, sicura e sempre più a misura d’uomo. Agevolare la ricerca di nuovi alloggi sarà quindi il cardine del lavoro dell’agenzia, utilizzando principalmente tre strumenti: sostegno all’affitto, garanzie fondi e IMU agevolata, risorse per i ripristini.

Come enti locali e crediamo che il diritto all’abitare sia assolutamente da tutelare, e in un momento storico in cui il diritto alla casa sembra un diritto dimenticato, come amministrazione abbiamo deciso di investire, solo al momento, oltre mezzo milione di euro”.

 

A gestire l’Agenzia per la casa, che avrà sede in via Portisano 47 con uno sportello fisico, sarà la Fondazione Abitare, ente del Terzo Settore di Forlì convenzionato con l’Unione e una mail dedicata all’indirizzo agenziacasa@romagnafaentina.it

Nelle prossime settimane verranno date informazioni specifiche con le modalità dettagliate per aderire al progetto Agenzia per la casa.