Un’occasione concreta di crescita professionale, di networking e di progettazione ampia e trasversale, ciò di cui c’è bisogno in un momento di sfide impegnative.

Quasi quotidianamente sentiamo citati e ricordati i nuovi strumenti di finanziamento che, probabilmente come mai prima nella storia recente, sorreggeranno le ripartenze degli Stati nella ripresa economica post (o quasi) pandemia. Nel dibattito italiano sono due i principali protagonisti: Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’ormai celebre PNRR, e la nuova programmazione europea 2021-2027.

Da un lato è chiaro che queste due principali linee di finanziamento, non completamente a fondo perduto, aprono una stagione di grandi opportunità, dall’altro è evidente che sarà necessario avere strutture e organizzazioni pronte e preparate per potervi accedere ed, eventualmente, gestirle. È su questa semplice ma fondamentale considerazione che nei mesi passati all’interno del Comune di Faenza e dell’Unione della Romagna Faentina è stato svolto un importante lavoro di implementazione di quelli che sempre più saranno gli uffici nevralgici per i prossimi anni: l’Ufficio di Progettazione Strategica e l’Ufficio Politiche Europee. Quest’ultimo in particolare ha, in queste settimane, iniziato un rilevante lavoro di formazione trasversale sul tema dei finanziamenti europei, rivolto sia agli amministratori dell’Unione, sia al personale interno degli Enti, sia ai principali stakeholder associativi che in ambito sociale, sportivo e culturale potrebbero essere interessati ad approfondire la materia.

Il percorso formativo ha preso il nome di RE-START e, nello specifico, mira a migliorare le competenze in materia di politiche europee e finanziamenti dei funzionari, degli amministratori ma anche dei tecnici e rappresentanti di enti, associazioni partecipate e dei soggetti esterni all’ente che possono favorire lo sviluppo territoriale.

Grazie ad un finanziamento regionale, si potrà quindi promuovere la conoscenza dei territori per comprenderne le potenzialità di sviluppo, così da poter pianificare l’attività di progettazione dei prossimi anni tenendo conto delle diverse caratteristiche ed esigenze delle singole realtà dell’Unione e valorizzare la nascita di reti locali oltre che europee.

Sarà possibile, inoltre promuovere la formazione di gruppi di lavoro per creare una rete di professionalità nella elaborazione, candidatura e gestione dei futuri progetti, oltre che attivare, all’interno dell’Unione, processi progettuali di lungo respiro che possano dare una ricaduta sui territori, sviluppando una programmazione relativamente ai finanziamenti europei a medio-lungo termine.