Faenza Cresce interviene a sostegno dei modelli collaborativi che coinvolgano le famiglie e il terzo settore in una proposta per l’autonomia dei ragazzi e dei giovani adulti con disabilità.

Andrea Luccaroni, candidato per la lista civica Faenza Cresce, riporta l’attenzione su alcuni modelli innovativi di intervento a sostegno della disabilità, messi in campo da attori del terzo settore, su cui è necessario che la prossima amministrazione investa con maggiore decisione.

“Il quadro degli interventi a favore della disabilità costituisce un vero terreno di sfida per la prossima amministrazione” afferma l’assessore uscente al volontariato. “Non possiamo pensare di accontentarci del sistema attuale, né dell’ottimo lavoro di rete fatto fino a questo punto con le associazioni finalmente unite nel Gruppo Disabilità Faenza: è giunto il momento di mettere concretamente a frutto le esperienze e i progetti che i soggetti del terzo settore hanno sviluppato in questi anni difficili”.

Il modello dei centri diurni, sia pure efficace rispetto alle esigenze per le quali è stato concepito, risponde oggi solo in parte ai bisogni delle famiglie e dei ragazzi. Molti ragazzi adolescenti e giovani adulti con difficoltà emotive, cognitive e relazionali anche importanti, tali da inibirne l’accesso a percorsi di inserimento lavorativo protetto sul territorio, sono tuttavia in grado di mettere in campo potenzialità e risorse che non sempre sono adeguatamente valorizzate.

Appare pertanto necessario supportare concretamente modelli nuovi: vere e proprie palestre di vita per ragazzi con disabilità intellettiva e fragilità emotiva, per sviluppare autonomie personali, cognitive, relazionali, affettive e sociali. Soprattutto riteniamo fondamentale che questi modelli non restino relegati all’ambito della sperimentazione, ma che siano riconosciuti e integrati in modo coerente con il sistema attuale.

Sul versante dell’autonomia alcuni progetti molto interessanti si sono già consolidati grazie alla pervicacia delle associazioni dei familiari, altri sono in via di avviamento, altri ancora in fase di disegno. Facciamo qualche esempio? Pensiamo alle forme di coinvolgimento attivo della Bottega della Loggetta, ai progetti di autonomia residenziale, così come alle numerose proposte come quella del gruppo Si Stare Insieme, che colgono l’urgenza di stabilire relazioni vere, mediate ma non artefatte, con il mondo intorno.

Faenza Cresce ritiene che sia giunto il tempo di mettere a sistema questa grande forza propositiva, nell’ottica della nuova alleanza tra pubblico e privato che abbiamo già avuto modo di sottolineare nelle scorse settimane.

“L’amministrazione uscente ha assunto un impegno importante” prosegue Luccaroni, “per destinare il palazzo esposizioni come luogo collaborativo di innovazione sociale, che preveda un’offerta di iniziative e servizi aperti e rivolti alla città, attuate attraverso un protagonismo partecipe di persone che normalmente sono costrette ai margini della compagine comunitaria, con particolare attenzione alle disabilità”.

“È un punto che abbiamo accolto esplicitamente nel nostro programma” conclude Luccaroni. “Insistiamo con forza perché la nuova amministrazione lo ponga fin da subito in testa all’agenda politica di inizio mandato”.