Comprendere appieno i valori che spingevano i partigiani è la chiave per essere sempre in grado di scegliere la parte giusta.

Anche Faenza Cresce è presente nel Comitato Antifascista per la Democrazia e la Libertà del Comune di Faenza, assieme a tutte le forze politiche.

Questo comitato ha la finalità di concorrere alla promozione, all’affermazione e alla tutela dei principi costituzionali, dei diritti civili e dei valori universali di democrazia e di solidarietà e si occupa di supportare l’amministrazione comunale in tutte le attività inerenti a manifestazioni riguardo a questi temi. Il comitato è particolarmente attivo in questo periodo dell’anno, quando vi sono numerosi celebrazioni di grande importanza, dalla Festa della Liberazione del 25 Aprile a quella della Repubblica del 2 Giugno.

Proprio le manifestazioni per la Festa della Liberazione ci ricordano che uno degli scopi principali del Comitato, ma dovrebbe esserlo anche per la società civile nella sua interezza, è quello di trasmettere alle nuove generazioni il ricordo di chi ha sacrificato vita per opporsi al nazi-fascismo. In una terra come la nostra sono molti i nomi dei partigiani che possiamo ricordare, come, tra gli altri, i celebri Silvio Corbari, Marx Emiliani, Amerigo Donatini e, ovviamente, Bruno Neri.

Ma pensiamo che il nostro compito non possa esaurirsi al semplice ricordo. Perché se è importante che i giovani sappiano chi erano questi combattenti per la libertà, ancora più importante che è vengano trasmessi loro i valori che li hanno spinti a fare ciò che hanno fatto.

Valori di giustizia, di uguaglianza, di libertà.

Quindi accanto al ricordo, non può mancare l’insegnamento e la comprensione di certi valori che oggi spesso diamo per scontati ma che vanno difesi e tutelati, perché i giovani di oggi di domani possano sempre essere in grado di scegliere la parte giusta, e sappiano quindi agire in difesa dei più deboli, degli emarginati, dei discriminati.

Ma per divulgare questo insegnamento non possiamo confidare solo sulla buona volontà di pochi, è necessario far sì che ovunque, nelle scuole, nella politica, nei social, nella vita di tutti i giorni, gli insegnamenti dei partigiani risuonino forti come risuonavano il 25 Aprile 1945 in modo che anche chi verrà dopo di noi non rischi di perdere la possibilità di vivere in un mondo più giusto e più libero.